Questo volume, scritto dal compianto prof. Giuliano Romano e che ha avuto diverse ristampe, è da raccomandare a tutti quegli astrofili che non si accontentano della pura contemplazione del cielo stellato, e vogliono provare anche a capire quello che c’è “dietro le quinte”. Uno dei pregi maggiori del libro sono gli esercizi, utilissimi a consolidare le nozioni teoriche e a verificare la comprensione. Per essi, è generalmente riportata la soluzione ma non il procedimento per arrivarci (l’autore, in qualche caso, ne dà una traccia, altre volte la riporta per intero).

In questa pagina, proponiamo le soluzione complete di alcuni dei problemi proposti. Lungi dall’essere fine a sé stesso, confidiamo che quanto segue possa mostrare agli appassionati come siano a portata di mano concetti considerati a torto difficili o quasi irraggiungibili, e come nello stesso tempo possano tornare utili nella pratica quotidiana dell’astronomia. Tutti i problemi proposti sono risolvibili applicando le conoscenze acquisite (dal libro o da qualunque altro testo simile) ed il ragionamento, e richiedono al massimo conoscenze di trigonometria piana. Non tutti hanno, però, la stessa difficoltà. Anche i problemi che a prima vista possono apparire solo di interesse accademico offrono in realtà sempre qualche valido spunto di riflessione.

La pagina è attualmente in costruzione, la lista dei quesiti è perciò ad oggi da considerarsi non completa.

Lista degli argomenti

Astronomia sferica

Problema 1

Quando Rigel (δ=-8°13′) passa alla latitudine di Roma (lat. 41°55′) a che altezza si trova sull’orizzonte?

Soluzione. Il quesito, come anche altri simili, si risolve con la relazione fondamentale riportata nel testo:

h = 90°-φ+δ

che dà l’altezza alla culminazione superiore. Sostituendo i valori (attenzione ai segni):

h = 90-41°55′-8°13’=39°52′

Notiamo che, per un dato luogo di osservazione (φ=costante) l’altezza massima aumenta con la declinazione. Quando questa raggiunge un certo valore critico, l’astro diventa circumpolare e non tramonta mai (v. problema seguente).

Si noti che la relazione presentata vale, a rigore, per la culminazione a sud dello zenit.

Problema 2

A quale latitudine si trova la città dalla quale si vede Capella (δ=+45°58′) sfiorare l’orizzonte? Non considerare la rifrazione.

Soluzione. Ricordiamo che astri hanno in realtà due culminazioni, quella superiore (al meridiano superiore) a cui si accompagna l’altra al meridiano inferiore (culminazione inferiore). E’ possibile aiutarsi nel visualizzare cosa succede immaginando che ogni corpo celeste percorre nel suo moto sulla sfera celeste un cerchio parallelo all’equatore celeste, e che questo interseca il meridiano dell’osservatore in due punti che sono appunto le due culminazioni. Per i corpi celesti circumpolari entrambe sono visibili, mentre per gli altri è visibile solo quella superiore, o culminazione propriamente detta. Per questi astri, la culminazione inferiore avviene al di sotto dell’orizzonte visibile. Ciò premesso, il quesito chiede a quale latitudine la culminazione inferiore di Capella sia appena sopra l’orizzonte, o in altri termini la minima latitudine a cui la stella è circumpolare. Ricordiamo che un astro è circumpolare per definizione se

δ ≥ 90° – φ

cioè se la sua declinazione è pari o maggiore alla colatitudine del luogo d’osservazione. Nel nostro caso, scriviamo

φ ≥ 90° – δ

da cui φ ≥44°2′, corrispondente all’incirca alla latitudine di La Spezia. Per luoghi di osservazione posti più a Sud, Capella non è più circumpolare, ed è osservabile sia sorgere che tramontare.

Problema 7

Trovare la massima e la minima altezza raggiunta dal Sole nella vostra città al mezzodì.

Soluzione. La declinazione massima e minima del Sole è raggiunta ai solstizi, rispettivamente estivo (δ=+23*26′) ed invernale (δ=-23*26′). I valori cercati si ricavano quindi facilmente con la relazione per la massima altezza di un astro riportata al problema 1. Per le latitudini medie italiane (42° N) l’altezza massima e minima sono pari all’incirca a 73* e 25°. In ogni caso, la differenza tra i due valori è pari a 2ε, dove ε è l’obliquità dell’eclittica (23° 26′).

Problema 10

Qual è la minima altezza di β Cas (AR=0h 8m, D=+59°) vista dalla latitudine di 45°?

Soluzione. Data l’elevata declinazione della stella, è possibile che sia circumpolare. Verifichiamolo (v. problema 2):

δ ≥ 90° – φ (condizione di circumpolarità) ⇒ 59*> 45°

quindi effettivamente β Cas è circumpolare alla latitudine indicata, che è all’incirca quella di Torino. Dal testo, sappiamo che le altezze h1 e h2 alle culminazioni rispettivamente superiore ed inferiore di un astro circumpolare sono legate alla latitudine dalla semplice relazione

φ= (h1 +h2)/2

Essendo in questo caso δ>φ, la culminazione superiore avviene a nord dello zenit (come si vede facilmente per via grafica, v. anche problema 20), e l’altezza corrispondente in questo caso è data dal complemento a 180° rispetto alla formula riportata all’es. 1.

h = 90°-φ+δ ⇒ hcircump= 180* – (90° – φ+δ) = 90*+φ -δ

e quindi per β Cas

hcircump=h1=90°+45°-59°=76°

donde finalmente

h2=2φ-h1=14°.

Problema 12

In una grande città italiana, il 13 marzo a mezzodì un’asta verticale proietta un’ombra grande quanto la sua altezza. Qual è la latitudine di questa città? La sapete individuare?

Soluzione. Facciamo riferimento alla figura sopra. Dai dati del problema, supponendo che il bastone, di lunghezza h, sia infisso in modo esattamente perpendicolare al terreno, sappiamo che il triangolo ABC è rettangolo in B, e che ha inoltre i due angoli in alfa uguali a 45° avendo uguali i due cateti. Conosciamo dunque l’altezza del Sole nel luogo considerato, al mezzogiorno. Il giorno 13 marzo, la declinazione del Sole è facilmente ricavabile dalle tavole riportate nel libro (o anche da altre effemeridi) e risulta pari a -3° 5′. Poiché siamo al mezzodì (vero, non quello dell’orologio!) l’altezza del Sole in quel momento si ricava dalla relazione già più volte utilizzata

h = 90°-φ+δ

da cui

φ= 90°+δ-h=90°-3°5′-45°=41°55′

L’unica grande città italiana a questa latitudine è Roma.

Problema 13

Quale declinazione deve avere una stella e da quale latitudine deve essere vista affinché il suo azimut non cambi dal sorgere fino al passaggio al meridiano?

Soluzione. Il problema si può risolvere per via analitica con le equazioni dell’astronomia sferica, che sono piuttosto complesse. Conviene adottare una risoluzione grafica; a tal fine facciamo riferimento alla figura sotto.

Sappiamo che il luogo dei punti in cui l’azimut è costante è un cerchio verticale, ossia un cerchio massimo passante per lo zenit e l’astro considerato, e contenente la verticale dell’osservatore (misuriamo l’azimut secondo la convenzione astronomica, da Sud verso Ovest). Però gli astri si muovono sui paralleli di declinazione, ovvero su cerchi paralleli all’equatore celeste. L’unico caso in cui un parallelo di declinazione possa coincidere con un cerchio verticale si ha quando detto parallelo contiene la verticale per l’osservatore, il che può accadere solo all’equatore (v. figura, dove è rappresentata la sfera celeste per un osservatore O posto a latitudine zero). In questo caso (e solo in questo), i poli celesti Pn, Ps giacciono sull’orizzonte e il piano dell’equatore celeste è perpendicolare all’orizzonte. Un astro A con declinazione pari a zero si muove quindi in contemporanea sull’equatore celeste e sul primo verticale (ovvero il cerchio verticale passante per i punti cardinali E ed W), mantenendo dopo il sorgere azimut costante pari a 270°. Dopo la culminazione, l’azimut “salta” a 90°.

Problema 14

Quali sono le coordinate orarie per un osservatore posto nell’emisfero australe dei 4 punti cardinali e dello zenit? Disegnare la volta celeste e i 4 punti cardinali.

Soluzione. Il problema è molto interessante per approfondire il moto apparente sulla sfera celeste nell’emisfero sud. Si faccia riferimento alla figura sotto, che rappresenta la volta celeste per un osservatore O alle medie latitudini australi.

Il moto degli astri avviene sempre da E verso W, ma nel senso diretto (antiorario), cioè l’opposto di quanto accade nel nostro emisfero. Inoltre, gli astri culminano superiormente a nord e non a sud. Quanto detto ha conseguenze su come si computa l’angolo orario: infatti, questo segue il moto apparente degli astri, e quindi nell’emisfero australe si misura da nord verso ovest (nell’emisfero nord si misura da sud verso ovest). Tutto ciò premesso, indicato con |φ| il valore assoluto della latitudine del luogo d’osservazione supposta negativa, possiamo derivare alcuni angoli notevoli indicati in figura. Ps è il polo sud celeste, lo zenit è in Z, M sia il mezzocielo superiore, M’ quello inferiore (sotto l’orizzonte). L’orizzonte contiene i quattro punti cardinali N, S, E ed W. Gli elementi della sfera celeste al di sotto dell’orizzonte, invisibili. sono indicati con linea tratteggiata.

La distanza Ps-Z è pari naturalmente a 90°-|φ|, poiché ZS è retto. Dunque anche ZM è noto e pari a |φ| perché complementare di Ps-Z. Con ragionamenti analoghi, ricaviamo l’angolo MN pari a 90°-|φ| così come l’angolo M’S. Osserviamo che gli astri a sud dell’equatore celeste (ovvero verso l’alto, nel disegno) hanno declinazione minore di zero.

Finalmente, deduciamo le coordinate orarie dei 4 punti cardinali e dello zenit.

S: H=12h; δ=-(90°-|φ|) = -90*+|φ|= -90*-φ= -(90°+φ)

N: H=0H; δ= 90°+φ (i punti cardinali N ed S hanno declinazioni opposte)

E: H=18h; δ=0°

W: H=6h; δ=0°

Z: H=0h; δ=φ

Problema 20

In quale epoca e a quale ora un’asta verticale posta sul tropico del Capricorno non proietta ombra?

Soluzione. Al tropico del Capricorno la latitudine è φ=-23°26′. Se l’asta non proietta ombra, allora il Sole dev’essere al culmine della sfera celeste, allo zenit, in un istante che non può essere che il mezzodì (h=90°). Poiché al momento della culminazione vale la relazione già incontrata

h = 90°-φ+δ

sostituendo i valori e risolvendo per δ troviamo δ=φ=-23°26′. Siamo pertanto al solstizio invernale.

Al tropico del Cancro (φ=+23°26′) capita naturalmente lo stesso fenomeno, ma al solstizio estivo.

Si vede dalla relazione precedente che h=90° se e solo se φ=δ. Il problema proposto è dunque un caso particolare della proposizione secondo cui un corpo celeste culmina allo zenit solo quando la sua declinazione è uguale alla latitudine del luogo d’osservazione. Poiché la declinazione del Sole varia come sappiamo da +23°26′ a -23°26′, segue che esso può culminare allo zenit solo per luoghi posti tra i tropici.

Problema 23

Per un osservatore posto nell’emisfero boreale, la stella Aldebaran (AR 4h 34m) si trova nella parte Est o quella Ovest del cielo quando il punto gamma passa al meridiano superiore?

Soluzione. Per definizione, l’angolo orario del punto gamma è pari al tempo siderale; quindi, quando esso culmina, il tempo siderale è zero e in quell’istante transitano al meridiano gli astri con AR=0. Poiché le ascensioni rette crescono seguendo il moto apparente del Sole tra le stelle (quindi verso Est), Aldebaran si trova ad Est del meridiano.

Una soluzione più analitica si può ottenere ricordando la definizione di tempo siderale (TS):

TS=AR+H

con AR ascensione retta dell’astro considerato ed H il suo angolo orario. All’istante della culminazione del punto gamma, TS=0 e H=-4h 34m, sicché Aldebaran si trova ad Est del meridiano per definizione di angolo orario.

Problema 26

Verso quale periodo dell’anno la stella Sirio (AR=6h 44m) culmina a mezzanotte?

Soluzione. Gli astri culminano a mezzanotte quando sono in opposizione al Sole; cioè in questo caso quando il Sole ha AR=12h+6h 44m=18h 44 m. Sapendo che il Sole transita al punto vernale all’equinozio di primavera (AR=0), e che in un mese percorre 24/12=2h di AR sull’eclittica nel senso diretto (antiorario), segue che il momento dell’opposizione di Sirio avverrà all’incirca due mesi e mezzo prima dell’equinozio, cioè all’inizio di gennaio.

Interessante notare come la posizione dell’osservatore non sia rilevante in questo problema.

Problema 30

A quale latitudine Canopo (D=-52°40′) comincia ad essere appena visibile all’orizzonte?

Soluzione. Si chiede in altri termini la latitudine alla quale la stella culmina superiormente ad h=0° (si ignora la rifrazione). Si applica la relazione

h = 90°-φ+δ

da cui φ=37° circa. Canopo è dunque teoricamente visibile dall’estremità meridionale della Calabria e dalla Sicilia.

Problema 32

Se in un dato giorno una stella passa al meridiano superiore alle 23, a quale ora vi passerà un mese dopo?

Soluzione. Il giorno siderale, ovvero il tempo che le stelle fisse impiegano per fare un giro completo sulla sfera celeste, dura 4 minuti in meno di quello solare, cioè 23h 56m; ne segue che una data stella anticipa il proprio passaggio al meridiano di 4 minuti ogni giorno, o 2h al mese. L’astro culminerà perciò alle 21.

Problema 35

In quale istante di tempo siderale la stella Castore (AR=7h 33m 31s; D=31°55’35”) è alla culminazione inferiore, e quale altezza ha sull’orizzonte per un osservatore posto alla latitudine 65°N?

Soluzione. Anzitutto osserviamo che la stella è circumpolare alla latitudine specificata, essendo δ > 90° – φ. La sua culminazione inferiore avviene a nord, ed il suo angolo orario H in quell’istante sarà pari a 12h. Poiché TS=AR+H, si ha subito

TS = 7h 33m 31s+12h = 19h 33m 31s

Per l’altezza h2 alla culminazione inferiore usiamo per semplicità la relazione (non riportata nel testo, comunque derivabile agevolmente per via grafica)

h2 = δ + φ – 90°

da cui h2=6° 55′.

Problema 36

Quale curva descrive l’ombra di uno stilo verticale posto al polo nord il 21 giugno? Quale è il rapporto tra la lunghezza l dell’ombra e l’altezza h dello stilo?

Soluzione. La sfera celeste vista dai poli terrestri così come il moto apparente degli astri su di essa è del tutto peculiare (v. figura).

Il Polo celeste (in questo caso quello Nord, Pn) si trova allo zenit, e l’equatore celeste coincide con l’orizzonte. Tutti gli astri sono circumpolari; nessuno di essi sorge né tramonta, per cui non sono definiti né l’Est né l’Ovest. Al solstizio estivo, il Sole percorre il parallelo celeste descritto in figura, e poiché l’orizzonte coincide con l’equatore celeste, l’altezza è pari alla sua declinazione:

h = δ = 23°26′

Siccome l’altezza del Sole non cambia durante il solstizio, l’ombra proiettata al suolo ha sempre la stessa lunghezza e la figura descritta dalla sua punta è un cerchio (normalmente è un’iperbole). Il rapporto h/l come si vede dal disegno è pari a tan 23°26’=0.43.

Dopo il solstizio, il Sole comincia ad abbassarsi sull’orizzonte, mantenendo sempre un’altezza costante per un dato giorno pari alla propria declinazione e descrivendo una lenta spirale, che dura 6 mesi. All’equinozio (δ=0°) l’astro raggiunge finalmente l’orizzonte, dando inizio ai 6 mesi di buio.

Problema 40

I cinesi, nel 1100 a. C., avevano trovato che a mezzodì l’altezza del Sole era 79°7′ al solstizio estivo, e 31°19′ in quello invernale. A quale latitudine hanno fatto l’osservazione, e qual era allora l’obliquità dell’eclittica?

Soluzione. La declinazione del Sole varia da -ε a +ε ai due solstizi, dove quest’angolo (in valore assoluto) è pari all’obliquità dell’eclittica che varia lentamente nei secoli. In questo esercizio, diversamente dai precedenti, l’obliquità dell’eclittica è incognita. Al solstizio estivo si ha

h1 = 79°7’= 90°-φ+ε

mentre in quello invernale

h2 = 31°19’= 90°-φ-ε

Le due equazioni formano un sistema lineare di due equazioni in due incognite, che si può risolvere ad esempio sommandole membro a membro ottenendo

79°7’+31°19’=180°-2φ

da cui

φ= 34°47′

e quindi ε=23°57′.

L’obliquità dell’eclittica era dunque mezzo grado maggiore dell’attuale (23°26′).

Problema 41

Calcolare approssimativamente l’angolo tra l’orizzonte e l’eclittica nel momento in cui il punto gamma sorge all’orizzonte avendo l’azimut di 90° ad Est del Nord, per un luogo di latitudine 40° N.

Soluzione. Consideriamo la figura seguente, che rappresenta la sfera celeste per un osservatore posto alla latitudine di 40°N.

L’osservatore sia in O, e lo zenit in Z. L’altezza del Polo Nord celeste Pn è uguale alla latitudine, mentre si vede facilmente che (essendo l’equatore celeste perpendicolare all’asse del mondo O-Pn) l’angolo MS è pari a 90°-40°= 50°. Infatti, l’angolo PnM è retto, dunque PnN+MS è retto anch’esso, da cui MS=50°. E’ noto che l’inclinazione ε dell’eclittica sull’equatore è pari a 23°26′ (obliquità dell’eclittica) e che l’equatore stesso interseca l’orizzonte nei punti cardinali E ed W.

Il problema è complicato dal fatto che l’eclittica, pur mantenendo un angolo costante con l’equatore celeste fisso, varia continuamente la sua inclinazione rispetto all’orizzonte, sia durante il giorno che durante l’anno. Per fissare la sua posizione all’istante considerato, si consideri quanto segue:

1) il punto gamma (uno dei due punti d’intersezione tra equatore ed eclittica) sta sorgendo ad Est, quindi per questo punto cardinale passano eclittica, equatore ed orizzonte nel momento considerato;

2) il Sole si muove sull’eclittica nel senso diretto (da W ad E), dunque la parte visibile dell’eclittica deve necessariamente trovarsi al di sotto dell’equatore celeste perché il Sole deve avere declinazione positiva dopo l’equinozio di primavera (o, equivalentemente. deve avere declinazione negativa prima). Si ricordi che il moto apparente del Sole si svolge, per definizione, sull’eclittica.

Determinato univocamente, in tal modo modo, l’aspetto della sfera celeste, l’angolo tra eclittica ed orizzonte si calcola agevolmente dal disegno essendo pari a MS-ε= 26°33′.

Il tempo

Problema 44

Alle 20 del 2 marzo a che h siderale corrisponde?

Soluzione. Si intende a Greenwich, per cui vale la tabella a pag. 48 della 3a edizione che riporta il tempo siderale alle 0 TU del 2 marzo, pari a 10h 37m. Dobbiamo aggiungere a questo tempo 20 h medie, pari a circa 20+ (20/24)*4= 20h 3m siderali. L’ora richiesta è dunque

10h 37m+20h 3m=6h 40m

Problema 46

Qual è l’ora siderale approssimata relativa al 1 gennaio alle 9 del mattino, a Greenwich?

Soluzione. Dalla tabella a pag. 48 ricaviamo che a Greenwich, alla mezzanotte civile del 1 gennaio, il tempo siderale è 6h 40m. Dobbiamo quindi aggiungere 9 ore civili, pari a 9+(9/24)*4=1.5 minuti siderali, che arrotondiamo a 1. Otteniamo

6h 40m+9h 1m=15h 41m

Problema 46

Adoperando un almanacco, calcolare il tempo siderale corrispondente alle 13h 25m di tempo medio (del fuso), del 14 maggio 1983 in una località la cui longitudine è 0h 48m Est.

Soluzione. Ricordiamo che quando l’orologio al sito indicato segna le 13:25 (tempo medio del fuso o tempo civile, per definizione), a Greenwich l’orologio segna le 12:25. Trascuriamo l’ora legale in questo problema e proponiamo una soluzione che metta in risalto i ragionamenti implicati (il testo di Romano dà semplicemente la formula risolutiva).

In questo tipo di calcoli, si parte sempre dal tempo siderale di Greenwich, che è tabellato. Alla mezzanotte (civile) del 13 maggio il TS a Greenwich è pari a 15h 21m; occorre aggiungere quindi 24h+12h 25m=36h 25m civili, per ottenere il tempo siderale alla data indicata. Convertiamo singolarmente i due addendi:

1) 24h civili sono pari a 24h 4m siderali;

2) 12h 25m=12,41h civili danno 12h+(12,41/24)=12h 2 m circa siderali.

Dunque 36h 25m civili sono pari a 36h 31m siderali, che corrispondono a 1g 12h 31m siderali. Concludiamo che il tempo siderale a Greenwich alla data indicata sarà 15h 21m + 1g 12h 31m = 3h 53m.

Se visualizziamo questo tempo siderale come l’angolo orario del punto gamma (che si può assimilare a una stella fissa), è facile capire che spostandosi in longitudine ad Est od Ovest il punto gamma si sposta in accordo, verso occidente od oriente rispettivamente (pensiamo che spostandosi ad E l’ora aumenta, e gli astri si spostano verso il tramonto). Dunque, poiché osserviamo a 48m di distanza ad Est di Greenwich il tempo siderale sarà

3h 53m + 48m = 4h 41m

Problema 50

In una città posta sull’equatore, una piazza circolare ha diametro di 300 m. Che differenza di tempo si misura nel passaggio del Sole al meridiano visto dai due estremi della piazza?

Soluzione. Il problema richiede, in altri termini, il tempo che il Sole impiega ad attraversare la piazza. Assumiamo il raggio equatoriale Req terrestre pari a 6371 km. La circonferenza sarà 2πReq = 40.010 ≃ 40.000 km. Possiamo impostare la proporzione (con x il tempo richiesto):

24h:40.000 = x:0,3

da cui x=0,6 sec.

Problema 52

Una stella, osservata a Greenwich in un certo istante, ha angolo orario pari a 5h 27m; osservata invece in una località A, nello stesso istante, il suo angolo orario è pari a 3h 40m. Qual è la longitudine di A?

Soluzione. Come è dimostrato graficamente nel testo, la differenza tra gli angoli orari è pari alla differenza di longitudine tra i luoghi:

HA-HG= λAG

con λG=0. Quindi, ricordando che le longitudini sono positive verso E:

λA=3h 40m-5h 27m=1h 47m W

Problema 54

Gli antichi Egizi stabilirono l’inizio dell’anno al sorgere eliaco di Sirio (Sothis). Poiché essi adottarono l’anno vago di 365 giorni, ogni anno Sirio sorgeva leggermente in ritardo. Dopo quanti anni (periodo sotiaco) Sirio torna a sorgere nella stessa stagione?

Soluzione. Adottiamo per la durata dell’anno siderale il valore di 365 h 6h. Sirio sorgeva dunque con 6h di ritardo ogni anno vago, ossia un giorno ogni 4 anni vaghi. Per completare un giro completo della volta celeste occorrevano dunque 4×365=1460 anni.

Problema 55

Una città A è posta alla longitudine 43° 12′ E di Greenwich. Quando in A l’orologio segna le 20h 35m siderali, in un’altra città B l’orologio segna le 23h 12m siderali. Qual è la longitudine di B?

Soluzione. Riguardiamo, come già fatto (v. problemi 46 e 52) i tempi siderali come angoli orari. Spostandosi in longitudine ad Est, gli astri si spostano ad Ovest, l’angolo orario cresce e così il tempo siderale. Dunque B si trova 23h 12m-20h 35 m= 2h 37m più ad E rispetto ad A. Poiché 365 gradi di longitudine equivalgono a uno spostamento di 24h, allora 15 gradi di longitudine equivalgono ad un angolo orario di 1 ora, e 2h 37m equivalgono a 2,56h*15°= 39.25°= 39°15′. La longitudine di B è

λB= 43° 12′ + 39°15′ = 82°27′ E

Problema 56

Sull’almanacco astronomico si trova che il 25 giugno 1983 vi fu una eclisse di Luna, e il primo contatto dell’astro con l’ombra della Terra avvenne alle 7h 15m TU. Un osservatore in una certa città posta a latitudine -20° notò che il fenomeno si era verificato alle 4h 19m ora locale. Qual è la longitudine e il nome della città?

Soluzione. L’unica difficoltà del problema consiste nel notare che l’osservatore misura il tempo medio locale, non il tempo medio del fuso come usuale (che è il tempo dell’orologio). In questo caso è immediato ricavare la longitudine dell’osservatore con una semplice differenza:

7h 15m-4h 19m= 2h 57 m

Poiché vale l’equivalenza 15°=1h, allora 2h 57 min=2,95h equivalgono a 2,95*15=44.25°=44° 15′. L’osservatore si trova ad W di Greenwich, visto che il suo tempo è precedente, dunque la sua longitudine è circa 44°. L’unica grande città che ha questa longitudine e latitudine -20° è Belo Horizonte, in Brasile.

Antichi metodi elementari per la misura del raggio terrestre

Problema 68

Se passando dal luogo dove si vedono tutte le stelle circumpolari a quello in cui non se ne vede nessuna si percorrono 10.018 km, quanto misura il raggio terrestre?

Soluzione. Dai Poli nessuna stella è circumpolare, dall’equatore tutte (v. problemi 13 e 36). La distanza percorsa (supponendo di procedere lungo un meridiano) è quindi 1/4 della circonferenza terrestre, e si può scrivere

(2πRt/4) = 10.018

da cui Rt=6380 km. Si noti che la Terra è supposta sferica.

Problema 70

Supposta la Terra sferica con R=6378 km, quale distanza intercorre tra Belluno (φ= 46° 8′) e Ravenna (φ= 44° 25′) che sono poste sullo stesso meridiano?

Soluzione. Riferiamoci alla figura seguente, in cui è rappresentato il meridiano passante per Belluno e Ravenna. Il centro della Terra è in C e Rt è il raggio terrestre. L’angolo Δφ rappresenta la differenza tra le latitudini delle due città, che è nota.

L’arco di circonferenza tra Belluno e Ravenna si calcola agevolmente come Rt*Δφ se si esprime Δφ in radianti. Poichè 1 rad=57,3° e Δφ= 1° 43′ = 1.72°, allora Δφ=0.03 rad e la distanza cercata è 6378*0.03=191 km.

Problema 71

Aosta (φ= 45° 44′; λ=-0h 29m 16s) e Como (φ= 45° 47′; λ=-0h 36m 20s) sono pressappoco sullo stesso parallelo; quanti km distano in linea d’aria?

Soluzione. Riferiamoci alla figura sottostante, in cui è rappresentata la sfera terrestre con raggio Rt e centro C, e i meridiani passanti per Aosta e Como. E’ rappresentato, in linea spessa, anche l’equatore.

Si vede dalla figura che il raggio terrestre r alla latitudine delle due città è pari a Rt*cosφ=4452 km. La distanza in linea d’aria richiesta sarà allora data da 2r*sin (Δλ/2), dove Δλ è la differenza di longitudine delle due città.

Δλ= 0h 36m 20s – 0h 29m 16s= 7m 4s = 7,07m = 0.118h = 1.77°

e quindi la distanza d richiesta è pari a

d= 2*4452*sin (0.88°)= 137 km

Problema 72

Nel problema precedente, qual è la distanza d’arco tra le due città?

Soluzione. Il prodotto r*Δλ rappresenta evidentemente la distanza d richiesta (con Δλ in radianti). Si ha

Δλ=1,77°=0,031 rad

e

d= 4452*0,031=138 km

Si noti che la relazione precedente 2r*sin (Δλ/2) si riduce a r*Δλ ricordando che abbiamo a che fare con angoli piccoli (<2°) per i quali vale l’approssimazione sin λ ≈ λ, con λ in radianti.

Problema 73

Se viaggiando in aereo lungo l’equatore verso Ovest si inizia il viaggio al tramonto del Sole, quale velocità deve avere l’aereo per vedere il Sole sorgere ad Ovest, anziché tramontare da quella parte?

Soluzione. La situazione iniziale è illustrata nella figura sottostante (crediti NWS).

La Terra ruota da Ovest verso Est, per questo gli astri sembrano muoversi nel senso opposto, da Est ad Ovest. Un osservatore che si trovi nei pressi del terminatore, sulla parte illuminata, si sposta verso oriente e vede dunque il Sole tramontare.

Il terminatore, rispetto alla superficie terrestre, si muove verso Ovest ad una velocità v calcolabile come il rapporto tra la circonferenza terrestre equatoriale Req (circa 6380 km) e il giorno siderale (24h):

v= (2πReq)/24=1670 km/h

che naturalmente è anche la velocità di rotazione terrestre. Se l’aereo si muove ad una velocità appena superiore a questa, sempre verso occidente, comincerà a precedere il terminatore finché a un certo punto lo incontrerà nuovamente per due volte, vedendo la seconda il Sole sorgere ad Ovest (fig. sotto).

Problema 74

Fino a quale distanza si vede un faro alto 250 m sul livello del mare?

Soluzione. Consideriamo la figura sottostante, che mostra il meridiano passante per un osservatore O ed il faro. Evidentemente, a causa della curvatura terrestre, la distanza OF è la massima a cui è possibile vedere il faro. Il triangolo COF è retto in O, per cui si ha dal teorema di Pitagora (Rt=6380 km)

(Rt+0,250)2=OF2+Rt2

da cui ricaviamo OF= 56 km. Si noti che la formula sopra restituisce anche la distanza dell’orizzonte per un osservatore elevato di un’altezza F rispetto al suolo.

Problema 75

Quali sono i punti della sfera celeste verso i quali si sposta la Terra agli equinozi e ai solstizi? Darne le coordinate equatoriali.

Soluzione. Riferiamoci alla figura seguente, che rappresenta l’equatore celeste e l’eclittica nello spazio all’equinozio di primavera.


La Terra ed il Sole stanno, per definizione, sull’eclittica, inclinata di un angolo di 23,5° sull’equatore celeste, e sono sempre da parti opposte l’una rispetto all’altro (ovvero hanno 12 h di AR di differenza e declinazioni opposte). Di questo passo, ricaviamo la posizione della Terra negli istanti richiesti:

All’equinozio di primavera (Sole: AR=0h, D=0°) la Terra si trova al punto omega (AR=12h, D=0°), e si muove verso il solstizio d’inverno S’;

Al solstizio estivo (Sole: AR=6h, D=23,5°) la Terra si trova in S’ (AR=18h; D=-23,5°) e si dirige verso il punto gamma;

All’equinozio d’autunno (Sole: AR=12h, D=0°) la Terra si trova al punto gamma (AR=0h; D=0°) e si dirige verso il solstizio estivo S;

Al solstizio d’inverno (Sole: AR=18h; D= -23,5°) la Terra si trova in S (AR=6h; D=23,5°) e si muove verso il punto omega.

Problema 76

Quanto dovrebbe durare il giorno su un pianeta delle dimensioni della Terra in rapida rotazione affinché, a causa dell’accelerazione centrifuga, i corpi all’equatore non abbiano alcun peso? Con tale velocità di rotazione, i corpi a latitudine elevata sono ancora attratti dalla Terra?

Soluzione. Si sa che l’accelerazione centrifuga vale in questo caso di moto circolare v2/Rt, con Rt raggio terrestre equatoriale (6380 km). Eguagliandola all’accelerazione g di gravità (annullamento del peso) otteniamo

v2/Rt=g

da cui v= √Rt*g

Il periodo di rotazione richiesto T sarà

T= v/2πRt = 1h 25m.

Alle alte latitudini, la forza peso è approssimativamente sempre costante mentre quella centrifuga dipende dal raggio di rotazione, che decresce come Rt*cosφ (v. problema 71). La risposta alla domanda posta è dunque affermativa.

La Luna

Problema 79

Al primo gennaio di un certo anno cadeva la Luna nuova, alla stessa data dell’anno successivo qual’era l’età della Luna?

Soluzione. Assumiamo per l’anno civile (non bisestile) la durata di 365g e 6h, e per il periodo sinodico della Luna (ovvero il periodo di tempo necessario affinché la Luna ritorni alla stessa fase) 29,5g. Allora in tale periodo la Luna compie 365,25/29,5= 12,4 rivoluzioni. Il primo gennaio dell’anno successivo la Luna avrà quindi un’età di circa 0,4*29,5=12 giorni, la fase sarà dunque intermedia tra il I quarto e il plenilunio.

Problema 84

Qual è il diametro apparente della Terra vista dalla Luna?

Soluzione. La Terra ha un diametro medio di 12.745 km circa, ed è vista dalla Luna alla distanza di circa 385.000 km. Perciò essa sottende un angolo di 12.745/385.000=0,033 rad, pari a circa 2 gradi (4 volte il diametro apparente del Sole visto dalla Terra).

Problema 85

Quali pianeti non possono essere occultati dalla Luna piena?

Soluzione. Sono i pianeti inferiori (Mercurio e Venere). Infatti, la Luna piena si trova dalla parte opposta alla Terra rispetto al Sole (Sole-Terra-Luna) mentre i pianeti inferiori si trovano sempre tra la Terra e il Sole (Sole-Pianeta-Terra).