L’Osservatorio “45mo parallelo“, riconosciuto dal Minor Planet Center, si trova sulla collina torinese, a pochissima distanza dall’Osservatorio INAF di Pino Torinese (cod. IAU 022). L’altitudine è circa 500 mslm. Il nome scelto viene naturalmente dalla latitudine del sito, distante pochissimi km dall’omonimo parallelo.
Lo strumento principale dell’osservatorio è un Cassegrain classico da 40 cm ad f/20, prodotto dalla CFF. A questo è affiancato un ottimo Ritchey-Chrétien GSO da 10″ f/8 per lavori a scala d’immagine più piccola e/o FoV più grande. Entrambi gli strumenti possono lavorare a rapporto focale più veloce tramite il riduttore 0,67x CCDT67 della Astrophysics.
Le attività svolte riguardano principalmente:
- il monitoraggio dell’attività dei pianeti del Sistema Solare;
- l’astrometria di asteroidi (conferma e recovery dei NEA, Near Earth Objects);
- misurazione astrometrica di stelle doppie;
- monitoraggio degli impatti lunari.
A breve sarà installata una all-sky cam per la sorveglianza dei bolidi, e saranno avviati anche lavori di fotometria di stelle variabili ed asteroidi.
L’orologio solare
L’Osservatorio ospita, come da tradizione, una meridiana orizzontale, progettata da me e fatta stampare da una ditta specializzata su un pannello di alluminio D-bond spesso 3 mm. Le dimensioni sono approssimativamente 50×70 cm, mentre lo gnomone, triangolare, ha l’ipotenusa lunga esattamente 10 cm. Ho scelto questo tipo di meridiana al posto di una verticale, sia perché non disponevo di un muro orientato opportunamente, sia per la minore complessità realizzativa.
La meridiana segna l’ora (vera) del fuso, e consente di leggere le ore invernali (in numeri romani) e quelle estive (numeri arabi). In questo tipo di soluzione, la linea oraria delle 12 (13 estive) non è verticale ma inclinata di un angolo che dipende dalla distanza in longitudine del luogo d’osservazione dal meridiano etneo, che è quello di riferimento del nostro fuso orario.
L’orologio solare così strutturato segna un’ora che differisce di non più di 15 minuti da quella dell’orologio. Questa differenza corrisponde all’importante equazione del tempo, tabellata in calce. Seguendo le indicazioni date, è possibile passare facilmente, anche se approssimativamente, dal tempo solare al tempo civile ovvero quello dell’orologio. Il mezzogiorno vero (culminazione del Sole) è invece indicato da una linea giallo oro, giacente sull’asse di simmetria, sormontata da una campanella come d’uso.
Oltre alle linee orarie e mezzeorarie, che indicano l’ora mediante l’inclinazione dell’ombra, sono presenti diverse linee diurne, in tratto rosso spesso. Tramite queste ultime è possibile avere indicazioni anche sulla stagione, a seconda di dove si trova la punta dell’ombra. La curva più vicina allo gnomone è quella del solstizio estivo, il giorno con le ombre più corte dell’anno; dall’altro lato, troviamo la corrispondente curva del solstizio invernale. Centralmente, la retta equinoziale: solo ai due equinozi, infatti, la punta dell’ombra descrive un segmento e non un ramo di iperbole.
Come tocco personale ho aggiunto la linea diurna del 2 maggio, giorno del mio compleanno.