Questa domanda non è affatto banale, come non lo è la risposta.

Come tutti sanno, e come loro stessi hanno scritto nel nome (dal greco planètes, πλανήτης=vagante) i pianeti del Sistema Solare hanno come segno caratteristico il fatto di spostarsi tra le costellazioni zodiacali. Mentre le stelle e le costellazioni ricompaiono puntuali esattamente nella stessa posizione in uno stesso giorno dell’anno, non così i dinamici pianeti, che proprio per questo loro comportamento furono sempre facilmente riconoscibili dagli antichi osservatori del cielo. Le stelle fisse sono a tal punto tali che un astronomo greco, trasportato nel nostro presente, ritroverebbe facilmente tutte le costellazioni e le stelle a lui familiari, restando perplesso solo a causa di Arturo che si è spostata di due diametri lunari dai tempi di Ipparco.

I pianeti hanno anche un’altra peculiarità che li distingue dalle stelle fisse: non scintillano, cioè la loro luce brilla immobile, o tremola appena. La luce delle stelle, invece, attraversando l’atmosfera risente della turbolenza di quest’ultima con le repentine variazioni di luminosità che tutti conosciamo, fonte di ispirazione per poeti ed artisti d’ogni tempo.

La spiegazione di tale differenza sta nelle diverse distanze di questi corpi celesti. Mentre le stelle sono sempre lontanissime, tali da essere molto al di sotto del potere risolutivo dell’occhio (quelle più brillanti appaiono più grandi essenzialmente per effetti fisiologici) non così i nostri vicini di Sistema Solare, che sono talmente prossimi da non poter più essere considerati puntiformi. Anche loro in realtà scintillano come le stelle, ma la variazione di luminosità è “spalmata” su una superficie estesa e quindi, mediamente, ecco che la loro luce ci appare ferma. Come analogia, pensiamo a una collinetta isolata in mezzo alla pianura, e ad una serie di dolci colline più alte e più basse della prima. Anche se la collina solitaria è molto più riconoscibile delle altre, la loro altitudine media è la stessa.

Talvolta, anche i pianeti possono essere visti scintillare ad occhio nudo se sono molto bassi sull’orizzonte o se la turbolenza è molto sostenuta. A causa del grande diametro angolare, decine di volte maggiore di quello di un pianeta, non c’è invece nessuna speranza di veder scintillare la Luna senza strumenti adeguati.

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