Mi chiamo Vincenzo della Vecchia, e sono nato a Caserta nel 1980. Lavoro come ingegnere di processo in una grande azienda di Torino.
La passione per il cielo mi ha accompagnato fin dall’adolescenza, e quando dico scherzosamente di essere nato con il binocolo in mano non vado poi troppo lontano dal vero. Il mio primo strumento è stato un rifrattorino russo da 6 cm a due ingrandimenti fissi di 30x e 60x, con cui scrutavo il cielo cittadino dal mio balcone.
Quello per l’astronomia è un amore quasi incondizionato. Mi occupo o mi sono occupato di storia dell’astronomia, di astrofisica, di ottica, di astrometria e di imaging in alta risoluzione di Sole, Luna e pianeti.
Sono stato per circa tre anni Responsabile della Sezione Pianeti della UAI, e attualmente collaboro con diverse riviste specializzate con articoli su vari temi.
Con il Telescopio Nazionale Galileo a La Palma (isole Canarie), visitata nel luglio 2018. In quei giorni imperversava la calima (sabbia del Sahara che offusca il cielo)